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Bollicine a tutto pasto: vini frizzanti, spumanti e Champagne

Adori il vino “spumeggiante”? Ecco per te un universo di bollicine, dalle etichette più costose di Champagne e spumanti da sogno al vino frizzantino che si trova al bar e che va giù che è un piacere.

Come si chiama il vino con bollicine? Ecco tutte le tipologie

Dal lato opposto degli amanti del vino fermo ci sono gli appassionati delle bollicine. Ma quanti tipi di bollicine esistono? Vino frizzante, prosecco, spumante e Champagne sono tutte tipologie di vino con le bollicine. Tutti hanno in comune la caratteristica di poter essere serviti a tutto pasto, dall’aperitivo al brindisi finale con il dolce. Da servire fresche ma non ghiacciate, nella flûte o nella classica coppa, l’importante è che le bollicine scelte rispecchino i vostri gusti. Ecco come distinguerle:

  • Vino frizzante: si tratta di un vino leggermente effervescente, con una pressione inferiore rispetto allo spumante, solitamente compresa tra 1 e 2,5 atmosfere. Le bollicine sono delicate e meno persistenti, offrendo una sensazione di freschezza leggera. È un vino ideale se cerchi un tocco frizzante, senza la pienezza tipica dello spumante.
  • Spumante: con una pressione superiore a 3 atmosfere, il vino spumante ha bollicine più intense e durature rispetto al frizzante. Viene prodotto con il metodo Charmat o il Metodo classico (chiamato anche metodo Champenoise), il primo più rapido e comune per vini come il Prosecco, mentre il secondo è tipico di vini come il Franciacorta e lo Champagne.
  • Prosecco: il Prosecco è un vino spumante prodotto principalmente nella regione del Veneto, utilizzando il metodo Charmat. Questo metodo prevede una seconda fermentazione in grandi vasche d'acciaio, donando al Prosecco bollicine fresche e vivaci, con aromi fruttati e floreali.
  • Champagne: lo Champagne è un vino spumante di lusso, prodotto esclusivamente nella regione francese della Champagne e seguendo il rigoroso metodo Champenoise. Questo processo prevede una seconda fermentazione direttamente in bottiglia, che dona bollicine finissime, una struttura complessa e un gusto inconfondibile.

Come si ottengono le bollicine nel vino?

Le bollicine nel vino, dette anche “perle”, si formano grazie a una seconda fermentazione che avviene per l’aggiunta di zucchero e lieviti al vino base. Da questo processo si forma anidride carbonica che tende a risalire in superficie dando vita alle bollicine (perlage). Più le bollicine sono piccole e spumeggianti, più il vino è di alta qualità. Come detto, esistono due principali metodi per ottenere il perlage: il metodo Charmat e il Metodo classico.

  • Il Metodo Charmat prevede la fermentazione in grandi vasche d’acciaio inox. Questo metodo è più veloce e conserva aromi freschi e fruttati, tipici dei vini leggeri e vivaci.
  • Il Metodo classico avviene invece interamente in bottiglia. Dopo la fermentazione, le bottiglie vengono conservate per mesi o anni, durante i quali il vino acquisisce complessità, note di lievito e bollicine molto fini.

Cosa abbinare con le bollicine?

I vini effervescenti hanno una predisposizione gastronomica innata. Non solo i vini frizzanti, ma anche gli spumanti secchi e gli Champagne. Se vuoi allestire una cena a base di bollicine ti consigliamo di stappare un Prosecco (magari di Conegliano Valdobbiadene) o uno spumante Metodo Charmat per l’aperitivo e continuare con spumanti Brut (o Extra brut) Metodo Classico come Franciacorta, Trentodoc e Champagne. Un Blanc de blancs è perfetto per antipasti e primi piatti di pesce; mentre una cuvée non millesimata sarà preferibile con piatti vegetariani. Opta per un Blanc de noirs (link a nuova pagina) con secondi di pesce. Millesimati e riserve con lungo affinamento sui lieviti sono ottimi anche con piatti di carni bianche o di maiale. Infine, uno Champagne rosé potrà sorprenderti anche abbinato a carni rosse. Lo spumante dolce col dessert sarà la degna conclusione di un pasto spumeggiante. Provare per credere!

Che differenza c'è tra Prosecco e Franciacorta?

Prosecco e Franciacorta sono tra le bollicine più amate in Italia. La differenza principale sta nel metodo di produzione e nelle uve utilizzate.

  • Il Prosecco è prodotto con il metodo Charmat, che con la fermentazione in autoclave, rende il vino fresco, fruttato e leggero. Le uve principali utilizzate per il Prosecco sono quelle del vitigno Glera, caratterizzato da note di mela e fiori bianchi.
  • Il Franciacorta è prodotto con il Metodo classico, con una seconda fermentazione in bottiglia. Questo conferisce al Franciacorta una maggiore complessità, con bollicine fini e una struttura più ricca. Le uve utilizzate per il Franciacorta sono principalmente Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco, che donano a questo vino una profondità aromatica e una capacità di invecchiamento simile a quella dello Champagne. In sintesi, il Prosecco è più accessibile, fresco e immediato, mentre il Franciacorta è più complesso e strutturato, ideale se stai cercando un vino raffinato.

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