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Con oltre 10 milioni di ettolitri di vino prodotto nel 2019 il Veneto è, ad oggi, la prima regione vinicola d’Italia, grazie al boom del Prosecco, che in 2 decenni è passato da 50 a 500 milioni di bottiglie prodotte annualmente ed esportate in tutto il mondo. Il Veneto è anche la regione che ospita la più grande fiera vinicola d’Italia o forse d’Europa: il Vinitaly.
Il distretto vinicolo più importante della regione è indubbiamente la provincia di Verona con la Valpolicella e le aree del Garda. Rilevanti sono anche Vicenza con le terre del Soave, le colline centrali in provincia di Padova, la piana orientale di Venezia e la Marca Trevigiana. Se nelle province di Verona e Vicenza prevalgono di gran lunga i vitigni autoctoni, altrove sono molto frequenti vitigni internazionali sia a bacca nera che a bacca bianca. È diffusa la pratica dell’appassimento, non solo per ottenere vini dolci (vedasi i vari Recioto), ma anche per produrre vini secchi con maggior struttura e morbidezza.
La Valpolicella è l’ampia fascia collinare a nord di Verona costituita da una serie di vallate che scendono dai Monti Lessini verso l’Adige. È terra di vini rossi. Da 20.000 ettari di vigne coltivate prevalentemente con i vitigni autoctoni Corvina, Rondinella, Corvinone, Molinara e Oseleta si producono 5 vini diversi, che si possono susseguire in un ipotetico ordine di servizio a tavola. Il Valpolicella DOC è un rosso leggero e fresco da bersi in gioventù con antipasti o primi piatti semplici; il Valpolicella Superiore DOC è un vino strutturato e morbido, affinato almeno un anno, perfetto per accompagnare primi con sughi di carne o carni alla griglia; Il Valpolicella Ripasso DOC è ottenuto da un vino Valpolicella giovane che subisce una seconda fermentazione in seguito all’aggiunta di mosto o vinacce di uve appassite, inoltre è affinato in cantina almeno 2 anni; è corposo, morbido e caldo, ideale per grandi arrosti. Da uve sottoposte a un lungo appassimento derivano i due vini più importanti. L’Amarone della Valpolicella DOCG, invecchiato per anni in botti di legno, è un vino secco robusto, con alcol importante, grande complessità e persistenza; si abbina a grandi secondi di selvaggina, a formaggi stagionati o si degusta semplicemente in compagnia. Infine il Recioto della Valpolicella DOCG è un vino rosso dolce, fruttato e vellutato, perfetto per accompagnare una crostata ai frutti di bosco.
Con le stesse uve della Valpolicella nella riva orientale del Garda si produce il Bardolino, che eccelle nella versione rosé ovvero il Bardolino Chiaretto DOC. Sul versante meridionale del Garda si estendono le vigne del Lugana DOC, prodotto anche in provincia di Brescia: vino bianco amato dai Tedeschi, che sta riscuotendo sempre più successo anche da noi, soprattutto nelle versioni evolute.
Nel vicentino i vini sono bianchi. Il Soave DOC è un bianco da bersi in gioventù a base del vitigno autoctono Garganega con il contributo di max 30% di Trebbiano di Soave; il Soave Classico DOC, proveniente esclusivamente dalla zona collinare con sporadiche infiltrazioni basaltiche nel terreno, è più intenso e strutturato, soprattutto si distingue per una maggior mineralità; il Soave Superiore DOCG è ottenuto da rese più basse e dà quindi vini bianchi più corposi, generalmente morbidi e sapidi. Si abbinano egregiamente a piatti di pesce. Infine il Recioto di Soave DOCG è un bianco passito dolce che può abbinarsi a pasticceria secca. Altri vini dolci prodotti con la tecnica dell’appassimento in provincia di Vicenza sono il Recioto di Gambellara DOCG, garganega in purezza, o il Breganze DOC Torcolato prodotto col vitigno Vespaiola.
Sulle pendici dei Monti Lessini, fino a 600 m di altitudine, fra Verona e Vicenza è coltivata l’uva bianca autoctona Durella, con cui si produce il Monti Lessini Durello DOC, un bianco fresco da non confondere con i Lessini Durello DOC, che sono spumanti prodotti sempre con l’uva Durella ed elaborati o con il Metodo Martinotti o con il Metodo Classico.
A sud di Vicenza sui Monti Berici si coltivano anche vitigni internazionali sia a bacca bianca che nera, ma i vini più caratteristici sono il Colli Berici Rosso DOC prodotto con l’uva Tai Rosso, specialmente nella sottozona di Barbarano e il Colli Berici Bianco DOCprodotto a base di Garganega. Anche sui Colli Euganei in provincia di Padova si coltivano vitigni internazionali, Merlot e Cabernet su tutti, ma i prodotti caratteristici sono a base di Moscato. Il vino di punta è il Fior d’Arancio Colli Euganei DOCG, prodotto da Moscato giallo in versione secca, spumante dolce o passito dolce.
Nella Marca Trevigiana, lungo il corso del Piave oltre alle uve bordolesi è coltivato anche il vitigno autoctono a bacca nera Raboso Piave, che vinificato dopo un leggero appassimento dà vita al vino Piave Malanotte DOCG, morbido e corposo da abbinare a carni in umido.
Quello del Prosecco è un mondo a parte. Dalla tradizionale zona collinare di Conegliano e Valdobbiadene, oggi il fenomeno coinvolge ben 9 province fra Veneto e Friuli-Venezia Giulia. I Prosecco sono ottenuti con l’uva locale a bacca bianca Glera, in purezza o in uvaggio con complementari autoctoni. Sono spumanti elaborati in autoclave secondo il Metodo Martinotti e pronti al consumo in pochi mesi. Esistono in realtà anche nella tipologia frizzante e nella più rara versione ferma (detta “tranquilla”), praticamente conosciuta solo alle persone del luogo. La Glera si distingue per spiccati profumi floreali e fruttati in particolare di pera, che sono preservati da questa spumantizzazione relativamente veloce.
Ma c’è Prosecco e Prosecco. I Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG provengono dalle alte colline di Conegliano e Valdobbiadene, dichiarate patrimonio Unesco; le vigne sono rivolte verso sud per godere della massima insolazione e di forti escursioni termiche. Sono spumanti dai profumi spiccati, struttura delicata ed effervescenza fine; possono riportare in etichetta il nome di uno dei vigneti classificati come Rive, cioè le vigne in forte pendenza storicamente più vocate. Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze DOCG proviene da soli 107 ettari di vigneto, nel comune di Valdobbiadene su una collina considerata il Grand Cru del Prosecco. Altrettanto pregiati sono gli Asolo Prosecco DOCG, prodotti nelle vigne esposte a sud sulla collina di Asolo.
I Prosecco DOC Treviso provengono dall’area pianeggiante della provincia di Treviso e sono prodotti più semplici con profumi meno intensi. Altrettanto dicasi per i Prosecco DOC, che possono provenire da vigne nelle province venete di: Belluno, Padova, Treviso, Venezia e Vicenza o in quelle friulane di Pordenone, Gorizia, Trieste e Udine. Dal 2020 esiste anche il Prosecco Rosé DOC, solo in versione millesimata, con l’aggiunta al vitigno Glera di 10-15% di Pinot nero.
Un discorso a sé merita il Prosecco Colfondo: retaggio di un’antica tradizione, che vuole lasciare i lieviti responsabili della presa di spuma nella bottiglia, in altri termini è prodotto con metodo ancestrale. È assolutamente secco (Brut nature, non dosato) può avere aspetto leggermente torbido a causa della presenza dei lieviti, che conferiscono anche un gusto meno fruttato con ricordo di biscotto o crosta di pane.
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