Parlando di vini toscani non si può non iniziare dal Chianti. Ebbene Chianti prima di essere il nome di un vino è il nome di un territorio, che inizia a sud di Firenze e termina a nord di Siena, compreso fra due importanti vie di comunicazione: la Superstrada Firenze-Siena ad ovest e l’autostrada A1 ad est. Il vino prodotto in questo territorio è il Chianti Classico DOCG, rappresentato su ogni etichetta dal logo del Gallo Nero. Il Chianti Classico DOCG è un vino rosso giovane, prodotto da almeno 80% di Sangiovese, per il resto possono concorrere uve nere sia autoctone che internazionali. È talora più fresco, talaltra più morbido, ma comunque di media struttura e da bersi nel giro di 4-5 anni dalla vendemmia. Il Chianti Classico Riserva DOCG è invece evoluto, in quanto esce solo dopo due anni di affinamento, solitamente in botti di legno; è strutturato, complesso e destinato ad un lungo invecchiamento. Infine la tipologia Chianti Classico Gran Selezione DOCG rappresenta la quintessenza di una cantina. Vuole essere il vino che identifica il territorio o la tenuta di provenienza, infatti è prodotto solo con le migliori uve di proprietà, sottoposte ad un affinamento più lungo rispetto a quello della Riserva.
Con Chianti DOCG si fa riferimento a un vino che ricalca parzialmente lo stile del vino prodotto nel Chianti, ma è prodotto in zone diverse, da Pisa fino ad Arezzo. Nel Chianti DOCG il Sangiovese è almeno il 70% dell’uvaggio, ma è possibile utilizzare fino al 10% di uve bianche. I Chianti DOCG provengono da varie zone fuori dal comprensorio del Chianti Classico. La denominazione comprende sottozone che localizzano la provenienza del vino se riportate in etichetta: Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano, Montespertoli, Rufina.