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Le origini della Badia a Coltibuono risalgono all’anno Mille, il suo nome è evocativo della sua missione: il buon raccolto. Fu fondata come abbazia dei monaci benedettini nel 1051 sulla sommità dei monti che separano il Chianti dal Valdarno fiorentino a oltre 600 metri di altitudine in mezzo a foreste di querce, castagni e abeti. La tenuta comprende ben 900 ettari di terreno di cui 500 sono coperti dal bosco. I 63 ettari di vigneti attuali in realtà si estendono più in basso a circa 350 metri di altitudine nella parte meridionale del comune di Gaiole in Chianti, dove il terreno è ricco di argilla calcarea, che dà pienezza e struttura ai vini, soprattutto quelli da Sangiovese.
La Badia fu oggetto delle battaglie che hanno insanguinato il Chianti nel Medioevo e fu proprio Lorenzo il Magnifico a proteggerla, mettendola nelle mani del figlio Giovanni che prese i voti, divenne Abate e in seguito fu eletto Papa Leone X. Venne rivendicata dai Ricasoli dopo il declino dei Medici. Ma con l’arrivo di Napoleone i beni della Chiesa furono confiscati e messi all’asta. Dopo una serie di passaggi di proprietà la Badia fu acquistata dal banchiere fiorentino Guido Giuntini, avo della famiglia Stucchi Prinetti che la gestisce ancora oggi. I Giuntini restaurarono l’abbazia, le case coloniche comprese nella tenuta e la trasformarono in azienda agricola. La famiglia Stucchi Prinetti inizia la commercializzazione del vino a livello nazionale e internazionale. Le prime etichette di vino imbottigliato con il nome di Badia a Coltibuono risalgono agli anni ’50. Da allora è stato un successo; le vecchie annate di Chianti Classico Badia a Coltibuono conquistarono il mercato americano. Il vino si è dimostrato di tale qualità da far lustro alla storia millenaria dell’abbazia e non viceversa. Oggi guidano l’azienda i fratelli Roberto ed Elisabetta Stucchi Prinetti.
A Badia a Coltibuono non sono mai state piantate varietà internazionali, anzi è sempre stato difeso il patrimonio di vitigni locali, alcuni recuperati dall’oblìo e oggi componenti di un’etichetta significativa: il Montebello. L’ispirazione è sicuramene tradizionalista, in quanto vengono utilizzate botti grandi per l’affinamento dei vini e raramente le barrique. Badia a Coltibuono è da annoverare fra i padri nobili del Chianti Classico e ha contribuito a valorizzare il Sangiovese. La sua etichetta Sangioveto fu uno dei primi vini da sangiovese in purezza usciti dalla denominazione Chianti Classico e venduti come mero vino da tavola: uno di quei vini per cui fu coniato il termine “Super Tuscan”. L’azienda si è convertita all’agricoltura biologica e i suoi vini ancora oggi mantengono uno stile tradizionale e soprattutto incontaminato, puro. C’è quasi una ricerca di essenzialità, senza rinunciare a struttura e complessità. Le etichette di Chianti Classico Badia a Coltibuono sono sempre affidabili e caratteristiche.