Il Cabernet sauvignon è il vitigno più diffuso e conosciuto al mondo. È un vitigno a bacca nera francese nato come incrocio spontaneo dal Cabernet franc. Provengono entrambi da Bordeaux, ma è il Cabernet sauvignon il più famoso vitigno bordolese, re assoluto dell’area conosciuta come Haut-Médoc. Si presta ad essere vinificato sia in purezza. Dà colori potenti, struttura tannica nerboruta, aromi fruttati che col tempo si aprono con ribes nero, mirtillo, legno di cedro, scatola di sigari e punta di lapis. Il Cabernet sauvignon si esalta nella maturazione in legno, in particolare nelle barrique di rovere francese. Il Cabernet franc è meno potente del Cabernet sauvignon e più difficile da far maturare. Può dare note erbacee accentuate, ma quando riesce a maturare bene si distingue per eleganza e finezza, come se fosse il volto femminile del Cabernet sauvignon. Il clima mite della costa toscana si è rivelato un habitat ideale per il Cabernet franc, che vinificato in purezza dà vini straordinari come il Paleo delle Macchiole, Matarocchio di Guado al Tasso, Ampio de Le Mortelle, Filare 18 di Casadei o Dedicato a Walter di Poggio al Tesoro.
Se a Bordeaux il Cabernet dà vini eleganti, freschi e longevi, in altri ambienti i vini assumono caratteristiche diverse: in California dà vini robusti, in Cile vini morbidi e in Australia nella zona di Coonawarra può esaltare la sua fruttuosità. Se piantato in zone dal clima inadeguato o in annate sfavorevoli, può dare aromi sgradevoli, erbacei e vegetali. In Italia il Cabernet sauvignon è presente soprattutto in Veneto, Sicilia e Toscana. Proprio in Toscana ha dato risultati eccezionali, basti pensare a vini come Sassicaia e Solaia. Bolgheri e le altre denominazioni della costa toscana si sono dimostrate un luogo estremamente vocato a questa varietà.