La storia della cantina Calissano è molto originale: nacque da una passione, quasi un passatempo, e divenne presto un brand internazionale, che oggi rivive grazie ad un grande gruppo italiano. Luigi Calissano era un imprenditore del settore metallurgico di Alba e iniziò a produrre vino per consumo personale, acquistando uve da terzi. Era il 1872.
In poco tempo il passatempo divenne un’attività commerciale, nel 1885 Luigi Calissano si dotò di una vera e propria cantina e si cimentò nella spumantizzazione, apprendendo il metodo di produzione dello Champagne direttamente da un francese, niente meno che da Oudart, collaboratore di Cavour. Il successo della cantina Calissano fu tale che a distanza di 20 anni dalla produzione del suo primo vino casalingo, Luigi Calissano cessò l’attività metallurgica e la produzione di vino divenne il suo business principale. Ampliò la gamma con la produzione dei classici vini delle Langhe e cavalcò la moda del Vermouth, il vino aromatizzato inventato proprio in Piemonte da Carpano nel 1786.
Calissano fu abile ad esportare i suoi vini negli Stati Uniti, dove aveva diverse filiali e una vera e propria linea di imbottigliamento. Le cose cambiarono purtroppo nel XX secolo, mettendo in crisi l’attività. L’avvento del Proibizionismo negli USA, seguito dalla crisi finanziaria del 1929 e poi dalla seconda Guerra Mondiale furono un duro colpo da cui la Calissano non seppe più riprendersi, fino a dover chiudere nel 1980.
Nel 2017, anno in cui il Vermouth di Torino ha guadagnato lo stato di prodotto ad Indicazione Geografica Protetta dalla legge italiana, il Gruppo Italiano Vini ha rilevato il marchio Calissano e lo ha fatto rivivere con una produzione di Vermouth dallo stile tradizionale.