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Mastroberardino

Il cognome Mastroberardino rappresenta una vera dinastia insediata in Irpinia, ad Atripalda, fin dal XVIII secolo. È stato ed è un marchio leader della viticoltura campana, ne ha dettato la tradizione e il mercato.

In Irpinia ha svolto quasi un ruolo di monopolista, non avendo concorrenti fino agli anni ’90.
La fondazione dell’azienda risale al 1878 quando avviene la prima vendemmia ufficiale e Mastroberardino inizia a vendere bottiglie con il proprio nome.
Queste bottiglie venivano vendute in tutta Italia ed esportate soprattutto in Sud America e negli Stati Uniti, dove i primi clienti furono gli emigrati italiani.
Il grande merito di Mastroberardino è stato quello di aver preservato vitigni locali come Fiano, Greco e Aglianico. Infatti dopo la crisi delle due Guerre Mondiali e dell’attacco della fillossera, parassita che distrusse gran parte del vigneto europeo, Mastroberardino impedì che vitigni più popolari e produttivi come Barbera, Sangiovese, Montepulciano e Trebbiano prendessero il posto dei vitigni autoctoni. Convinse i contadini pagando le uve dei vitigni autoctoni dell’Irpinia a un prezzo più alto.

Oggi la decima generazione della famiglia Mastroberardino gestisce l’azienda, perseverando nella difesa delle peculiarità territoriale.
I vini di Mastroberardino hanno uno stile elegante, talvolta austero, legato al territorio e spesso sono capaci di grande longevità.
Oggi l’azienda ha 250 ettari di vigneto in varie aree vocate della Campania e produce annualmente 1.800.000 bottiglie.

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