Vini pugliesi bianchi, rossi e rosé per ogni palato
Seconda regione per produzione dopo il Veneto, la Puglia è ricoperta da 90 mila ettari di vigne per lo più in pianura. La produzione di vino ha radici antichissime, se si pensa che già 2000 anni avanti Cristo i Fenici introdussero la coltivazione della vite.
La Puglia è lunga ed è circondata da due mari che ne condizionano fortemente il clima con temperature miti tutto l’anno, luminosità ineguagliabile, ventilazione costante e poca piovosità. La coltivazione delle viti ad alberello non è soltanto un retaggio del passato, ma una condizione necessaria alla sopravvivenza delle viti in un ambiente caldo e arido.
È una terra di grandi vini rossi, famosa per i suoi rosati, ma capace di sorprendere anche con i suoi spumanti e con vini dolci tradizionali. Si parla da diversi anni di un movimento di rinascita del vino pugliese, che non è più solo vino sfuso, da taglio, ma vede protagoniste tante aziende vocate a fare qualità. Convivono in Puglia le varietà autoctone con i classici vitigni internazionali, che godendo di luce e calore riescono a maturare perfettamente originando vini di successo.
Dalla provincia di Foggia proviene il Sansevero Rosso DOC: vino morbido di media struttura ottenuto con Montepulciano e Sangiovese; un vitigno autoctono di questa area è l’Uva di Troia, che ricorre in uvaggio o in purezza in molti vini; caratteristiche comuni sono media struttura, equilibrio e aromi fruttati. I vini bianchi sono prodotti da Bombino e Trebbiano.
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