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Ciacci Piccolomini d’Aragona

Le origini della tenuta risalgono al XVII secolo come residenza del Vescovo di Sant’Antimo e Montalcino, ma la cantina Ciacci Piccolomini d’Aragona che conosciamo oggi è stata fondata dalla famiglia Banchini nel 1985 dopo una storia che sembra la sceneggiatura di un film.
La tenuta è appartenuta alla Chiesa fino al 1877 quando fu acquistata da un privato: Francesco Ciacci. La figlia di Ciacci sposò un membro della famiglia nobile Piccolomini d’Aragona; questa tuttavia rimase vedova e non avendo eredi, alla sua morte lasciò la proprietà al suo collaboratore più fidato: Giuseppe Bianchini. Per Bianchini fu una vera sorpresa, ma ha saputo sfruttare questa occasione per ristrutturare i vigneti e avviare una produzione di Brunello di Montalcino di qualità.
Oggi sono i figli di Guseppe Bianchini, Paolo e Lucia, a portare avanti l’attività. I vigneti della tenuta si trovano nella zona di Castelnuovo dell’Abate, sul versante sud-est di Montalcino, affacciati sul fiume Orcia fra 240 e 360 metri sul livello del mare. Il microclima mite e asciutto di questa zona, riparata dal Monte Amiata, insieme alla natura marnosa dei suoli, sono alla base di Brunello di buona struttura e potenza. Nell’ambito della tenuta Bianchini ha individuato dei veri e propri Cru: Pianrosso e Santa Caterina d’oro. Le vigne sono condotte con agricoltura biologica, vengono vendemmiate uve al perfetto stato di maturazione a volte ricorrendeo anche a più passaggi nel vigneto. In cantina si valgono della consulenza di un enologo esperto di Brunello come Paolo Vagaggini.
Lo stile è quello tradizionale, vale a dire lunghe macerazioni e affinamento in botti grandi. La tenuta comprende 55 ettari di vigne e produce 300.000 bottiglie l’anno.

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