Bolgheri Sassicaia 2017
“Con l’annata 2017, di certo non facile da interpretare al meglio, il Sassicaia diventa imbattibile. Lo si potrà al massimo affiancare, ma superare mai.” Con queste parole Gigi Brozzoni descrive l’annata 2017 del Sassicaia nella guida i Vini di Veronelli 2021.
Sassicaia ha gettato le basi per la nascita della denominazione Bolgheri e del rinnovamento di tutta l’enologia della Toscana. Ancora oggi è una delle massime espressioni del vino italiano nel mondo.
Nasce come vino privato di Mario Incisa della Rocchetta negli anni ’40 del secolo scorso e solo con la vendemmia 1968 viene messo in commercio. L’idea di piantare Cabernet a Bolgheri fu geniale, dando vita a un campione assoluto fra i vini italiani e determinando un nuovo corso per il vino toscano e italiano. Oltre a dimostrare il successo del vino toscano nel mondo, Sassicaia è un vino di un’eleganza straordinaria, raffinato più che potente. Le sue doti sono la capacità di interpretare magistralmente il territorio di Bolgheri, di risultare affascinante senza mostrare i muscoli, di essere davvero longevo.
Le uve provengono da più poderi all’interno della tenuta: alcuni lungo il viale dei cipressi e alcuni sulle colline a oltre 300 m di altitudine. La vendemmia è manuale, inizia con Cabernet franc e prosegue con Cabernet sauvignon. Dopo una cernita delle uve, si procede alla diraspatura e alla fermentazione alcolica in acciaio con lieviti spontanei. La macerazione non supera le 2 settimane con frequenti rimontaggi e délastage. Anche la fermentazione malolattica è svolta in acciaio. Il Sassicaia matura per due anni in barrique di rovere francese, di cui un terzo sono nuove ogni anno, mantenendo le masse separate per vitigno e podere di provenienza. L’assemblaggio definitivo viene creato solo al termine dell’affinamento in legno.