Sergio Mottura è un protagonista indiscusso del vino laziale; ha portato alla ribalta il potenziale del territorio dell’Alta Tuscia, al confine fra Lazio e Umbria, valorizzando il vitigno locale Grechetto.

La tenuta appartiene alla famiglia Mottura piemontese dal 1933; sul finire degli anni ’60, con la fine della mezzadria, Sergio Mottura si trasferì dal Piemonte in Lazio per dare una svolta all’attività della tenuta adottando la viticoltura specializzata con l’obiettivo di produrre vini di qualità.
La tenuta si estende per 130 ettari in un territorio suggestivo, dall"aspetto quasi lunare: quello dei calanchi di argilla calcarea bianca di Civitella d’Agliano. I 37 ettari di vigneto, condotti con regime biologico, arrivano a lambire il fiume Tevere.

La cantina ha fatto una bandiera della sostenibilità ambientale e ha scelto come simbolo l’istrice, animale sobrio che vive solo dove c’è un equilibrio ecologico. Sergio Mottura coltiva diverse varietà sia a bacca bianche che a bacca nera, con una predilezione per i vitigni autoctoni. Ma è sul Grechetto che ha compiuto una vera specializzazione, con studi e sperimentazioni, che lo hanno portato al successo con un vino divenuto iconico: il Latour a Civitella, prodotto per la prima volta nel 1994 con la selezione delle migliori uve di Grechetto da 5 vigneti e affinandolo in barrique.