Michele Satta è considerato uno dei padri fondatori della DOC Bolgheri. Era arrivato giovanissimo dalla Lombardia sulla costa toscana subito dopo la laurea in agraria negli anni ’70, per lavorare in aziende agricole.

Il suo primo impiego non aveva a che fare col vino, anche perché di vino non si parlava ancora, anzi la vigna era il terreno coltivato meno pregiato che ci fosse a Bolgheri. Ma le cose stavano cambiando. Dopo l’iniziativa singola di Tenuta San Guido col Sassicaia, negli anni ’80 altre aziende iniziano a seguirne il successo.Michele Satta si trova a lavorare come agronomo nella Tenuta di Ornellaia fondata da Lodovico Antinori. Contemporaneamente prende in affitto due ettari di vigneto, che ancora avevano un prezzo abbordabile, e inizia a vinificare in proprio. L’attività si sviluppa rapidamente e Michele Satta fonda la sua cantina nel 1983. Insieme a Tenuta San Guido, Ornellaia, Grattamacco e Le Macchiole è considerato uno dei padri fondatori dei vini di Bolgheri.

Oggi lo ha affiancato nella gestione delle attività il figlio Giacomo, che dovrà porta avanti l’attività nel segno della continuità. La cantina Michele Satta ha una gamma articolata di etichette con qualche originalità. Il suo Costa di Giulia fu il primo Vermentino di Bolgheri. Fra i suoi rossi si trova un Sangiovese in Purezza e recentemente, quasi per provocazione ha prodotto un Bolgheri Superiore senza Cabernet Sauvignon (il vitigno principe del territorio). La cantina Michele Satta produce 160.000 bottiglie l’anno da 25 ettari di vigne condotte in regime biologico certificato.