Solaia 2016
Si chiama Solaia perché proviene dallo spicchio più soleggiato del vigneto di Tenuta Tignanello, un corpo unico vitato nel comune toscano di San Casciano Val di Pesa (FI). Solaia nasce nel 1978 come costola del Tignanello. Il Cabernet era stato introdotto per usarlo nel blend del Tignanello; essendo un vitigno a maturazione tardiva era stato piantato in una parcella esposta a sud in pendenza fra 340 e 400 m di altitudine. Il suolo ha matrice rocciosa ed è ricco di alberese e galestro. L’alberese in particolare è una pietra calcarea bianca che, portata in superficie, riflette la luce solare e favorisce quindi una perfetta maturazione dell’uva. Nel ’78 quel Cabernet risultò di una qualità superiore, perciò Antinori decise di vinificarne una parte in purezza e creò il Solaia. Era 80% Cabernet Sauvignon e 20% Cabernet franc. Col tempo è stato aggiunto il Sangiovese e l’uvaggio è diventato speculare rispetto a quello del Tignanello. Quindi dalla stessa vigna si fanno due vini rossi eccezionali ma diversi.
Solaia mette in mostra la potenza e la muscolosità del Cabernet sauvignon, ingentilito da quel 20% di Sangiovese e dal 5% di Cabernet franc.
Per la produzione del Solaia si procede ad una doppia selezione dell’uva: prima in vigna e poi in cantina su tavolo di cernita, affinché solo acini perfettamente sani e maturi finiscano nel tino di fermentazione. La fermentazione alcolica è svolta in tini troncoconici d’acciaio da 60 hl a temperatura controllata. La macerazione sulle bucce si protrae con attente follature. La fermentazione malolattica viene svolta in barrique ed il vino matura 18 mesi in barrique nuove di rovere francese. Note dell’enologo sull’annata 2016: “Una vendemmia di straordinario valore, caratterizzata da un andamento climatico più fresco e con leggere piogge rispetto all’annata 2015. Una stagione in cui l’equilibrio di una terra si riflette nel vino. Un’espressione armoniosa di Solaia dalle molteplici sfumature. Un vino leggermente più timido, introverso, per certi aspetti anche più affascinante, se comparato con l’annata precedente, ma capace di raccontarsi adesso come negli anni avvenire.”